I Tesori di Levante

Descrizione generale dell’attività

Il Progetto

Ritornare a coltivare gli antichi insediamenti contadini, dei quali sono ancora ben visibili i segni, riprendendosi cura del territorio e dando luogo a una varia produzione di ortaggi, di frutta, di piante e di gustose leccornie, frutto del nostro lavoro. L’attività, partita nel 2015 nel Levante ligure (da qui il nome I Tesori di Levante), ha poi aggiunto una parte prevalente e ormai consolidata, nei terreni attorno alla “costetta” di Genova Fontanegli, Val Bisagno, antico luogo di pratica agricola genovese. Nella fattispecie proprio i terreni che stiamo curando furono protagonisti, grazie ad una tenuta insediata dalla notabile famiglia genovese de i Raggio, per la produzione di un vino bianco davvero formidabile, esportato e gustato nelle principali corti d’Europa; con il passare dei secoli, espiantato lo storico vigneto si è assistito in questo luogo, come in molti altri, ad un progressivo abbandono. Oggi con noi si ritorna con i piedi su questa terra, dove abbiamo dapprima recuperato gli alberi da frutta esistenti, aumentandone il numero e consolidandone la produzione, riportando contestualmente il terreno incolto a seminativo. Nello specifico alla “costetta” oggi troviamo la principale produzione orticola delle verdure più esigenti da un punto di vista agronomico, piante da fiore coltivate per la replicazione (calle, ciclamini, rose da sciroppo e fiori annuali), frutta e olivi. Dal 2020 la parte orticola coltivata nell’unità lavorativa di Fontanegli sarà interamente dedicata al progetto di coltivazione “Antichi Ortaggi del Tigullio”, un progetto della Camera di Commercio di Genova, patrocinata dalla Regione Liguria che si prefigge l’obiettivo di riportare sulle tavole undici vecchie varietà dell’orticoltura genovese, mettendo oltretutto in connessione l’agricoltura al settore Terziario, coinvolgendo importanti chef e gestori di ristoranti genovesi nell’utilizzarli per la preparazione delle loro squisite pietanze.

Un’altra importante unità lavorativa si trova in Frazione Albareto, quella parte di basso Piemonte che affonda le sue radici nella Liguria, un sodalizio continuato nei secoli e che vogliamo mantenere. Qua la produzione sostanziale riguarda le orticole di largo consumo e che richiedono spazi più ampi, ma anche tutte quelle colture, come i cardi ad esempio o le verze, che richiedono temperature invernali rigide.



I nostri prodotti

Le orticole…

Melanzana lunga napoletana, Melanzana bianca, Melanzana lilla, Peperoni rossi e gialli quadrati d’Asti, Bietole, zucchine genovesi, zucchina d’Albenga, Zucca Marina di Chioggia, Broccolo calabrese, Finocchi, Cavolo verza, Ravanelli, Insalate, Melone retato mantovano, Anguria Crimson Sweet, Cetriolo Marketmoore, Friggitello, Peperoncino Cayenna, Peperoncino habanero, Rapa milanese, Barbabietola, Aglio rosso, Scalogno, Pomodoro Cuore di bue d’Albenga, Pomodoro Camone, Cardi, Porri

Gli aromi… sia freschi sia essiccati

Rosmarino, Salvia, Maggiorana, Origano, Timo, Erba cipollina, Finocchietto selvatico, Santoregia

La frutta… antica e recuperata

Mele, Prugne (arselline e franchine dolcissime), Fichi , Pere, Cachi, Ciliegie, Albicocche, Nespole

Prodotti del bosco freschi e secchi…

Fungo porcino (fresco e secco), ovulo, sanguinin e peven
Funghi provenienti esclusivamente dalla Valle Fontanabuona, Alta valle Bisagno e Acquese

Pomodoro Costoluto Genovese (Lycopersicon lycopersicum)

Antica varietà di pomodoro italiano, di presumibile collocazione ottocentesca, dal frutto tondo e come detto “costoluto”, il colore è un colore rosso perfetto. Polpa tenera e saporita. La pianta molto vigorosa e con una sorprendentemente resistenza alle malattie comuni del genere, garantisce una produzione precoce ed abbondante con frutti di 250g in media.

Gaggetta (Brassica oleracea var. Sabaudia)

Coltivata a Lavagna e sulle colline limitrofe, la gaggetta (Brassica oleracea var. Sabaudia) è un cavolo cappuccio di piccole dimensioni e di colore verde chiaro. In genovese gaggia significa cesta, gabbia: gaggetta sta quindi a designare una piccola gabbia e si presume faccia riferimento appunto al piccolo cappuccio che forma. Presenta foglie più o meno unite fra loro e poco bollose; il cappuccio possiede la forma di un cuore rovesciato. È molto pregiato per la tenerezza delle foglie, anche quelle più esterne. Noto nella zona da antica data, la semente si tramanda a livello familiare. È conosciuto, oltre che sul mercato locale del Chiavarese, anche su quelli di Genova. Viene venduto normalmente a numero ed è usato nella cucina tradizionale per la preparazione dei cavoli ripieni.

Cipolla rossa genovese di Zerli (allium coepa)

Si tratta di una varietà di cipolla primaverile/estiva, ha una forma sferica, leggermente schiacciata ai poli e uno splendido colore rosso-violaceo. La raccolta avviene usualmente a due stadi vegetativi: cipollotto e cipolla matura.

Radice di Chiavari nana (Cicoria intybus L. var. sativus Bischoff)

La radice di Chiavari fa parte di quella tipologia di ortaggi che in Liguria chiamano “scorzonere” o “scorzamara”: radici dal gusto amaro. Per questo motivo, questa cicoria viene considerata tradizionalmente un depurante, un diuretico e un digestivo. Generalmente viene lessata in acqua bollente e utilizzata per diverse preparazioni, principalmente insalate e piatti freddi. Sono una costante nel menù tradizionale natalizio quando si mangiano bollite condite con sale, aceto ed olio come contorno, per eliminare il grasso che comportava il piatto forte del pasto e cioè il cappone o il tacchino

Melanzanina genovese (Solanum melongena)

La melanzana tonda genovese (Solanum melongena), è una varietà tonda di piccole dimensioni. Di buona produttività, forma frutti tondeggianti, viola scuro, lucidi, che vengono raccolti per confezionare le tipiche melanzanine ripiene, tradizionale piatto ligure dell’estate. Sono vendute a numero. Se lasciate sulla pianta ingrossano e diventano di colore chiaro, ma in questo caso vengono adoperate solo per la produzione del seme. A fine stagione i frutti sono raccolti di dimensioni molto piccole e sono ricercatissimi per essere confezionati sott’olio e conservati per l’inverno. Esiste anche un’altra varietà il cui piccolo frutto è di forma ovale, di color viola più chiaro e opaco, coltivata soprattutto in val Fontanabuona, in provincia di Genova. È commercializzata da antica data in tutto il genovesato e in altre province limitrofe.

Cavolo nero di Lavagna

Un cavolo presente in zona da antica data di dimensioni contenute con un cappuccio di forma allungata. Un ortaggio un pò differente dagli altri della sua specie perchè non produce una testa come quella degli altri cavoli ma è dotato di numerose foglie poco bollose che accartocciate e strette nel nucleo centrale formano una specie di testa molto gustosa ed apprezzata che il freddo rende più tenera. Alcune di queste foglioline al centro del suo nucleo prendono caratteristiche sfumature rosa nella sua varietà più tardiva.

Cavolo Navone

Una delle nostre chicche, un cavolo antico e recuperato, dalle straordinarie caratteristiche. Il cavolo navone non è infatti “solo” un cavolo, ha la consistenza della polpa e la versatilità delle patate, questo significa che può essere consumato al forno, bollito e fritto, ma soprattutto può essere utilizzato per la preparazione di speciali gnocchi!! Non odora durante la cottura, insomma un vero fiore all’occhiello delle varietà autunno-invernali da noi proposte

Pursemina-a

Gagetta

Cipolla di Zerli

Radice amara di Chiavari

Melanzana Rotonda genovese

Cavolo nero di Lavagna

Cavolo Navone

Contatti

Via Serropiano, Fontanegli, Genova